La dieta per il cancro, la dieta per il diabete, per l’insulino-resistenza. La dieta per la tiroide, per l’endometriosi, la dieta per l’allergia al nichel, ovviamente anche quella per il gonfiore addominale.
Ti fa male il gomito? Esiste anche una dieta per quello.
Perché ormai c’è la dieta risolutiva per tutto e quale che sia il danno, dolore, manifestazione clinica, sicuramente c’entra il cibo. Pertanto togli questo o quell’altro, mangia solo cibi biologici, cuoci solo in un determinato modo, assumi gli alimenti in un ordine ben preciso mi raccomando! altrimenti non vedrai il benchè minimo risultato o miglioramento dei tuoi parametri ematochimici.
Ma sarà vero?
No. Non lo è, non è intellettualmente onesto affermare che sia così.
La verità è sempre molto più articolata e complessa, ma l’illusione che semplicemente togliendo qualcosa dalla dieta o mangiando cibi particolari e determinati orari addirittura, investiti di proprietà e funzioni che a conti fatti non possiedono, è molto più conveniente e affascinante del dover mettere in discussione l’intero stile di vita e rivedere alcune abitudini. Perché modificare le abitudini in modo permanente ed efficace richiede tempo, costanza e pazienza. E soprattutto richiede presa di coscienza e constatazione oggettiva, caratteristiche difficili da reperire in una società che illude di poter raggiungere determinati risultati senza tener conto di variabili che non possono essere modificate a piacimento (vedi la genetica, questa sconosciuta) facendo leva sul senso di colpa e la sola volontà.
Invece trovare uno o pochi capri espiatori è immediato e soddisfacente nel breve periodo.
La sana e corretta alimentazione per la prevenzione delle malattie non trasmissibili è UNA.
Ed è quella che ci permette di abbassare il rischio di ammalarci di patologie dell’apparato cardiocircolatorio, diabete tipo 2, alcuni tipi di tumori, e di non aggravare alcune condizioni già in partenza predisponenti.
E ad oggi sappiamo che una dieta improntata sul modello Mediterraneo è protettiva nei confronti della salute. Perché il modello Mediterraneo si basa su qualità, quantità e frequenza di assunzione del cibo e frugalità ma anche su qualità, quantità e frequenza dell’attività fisica e rigenerativa (riposo e recupero adeguati) che si praticano.
Non diete particolari, ma UNA dieta che permetta di:
- mantenere un peso corretto nel tempo: perchè ingrassare, ossia accumulare tessuto adiposo in eccesso e in particolari punti come l’addome, vuol dire aumentare il livello di infiammazione sistemica di basso grado che nel tempo predispone a stati patologici che vanno dal prediabete a eventi cardiovascolari, problematiche inerenti la deambulazione e molto altro ancora. Viceversa, dimagrire eccessivamente o escludere intere categorie di alimenti dalla dieta predispone a stati carenziali preoccupanti e a danni metabolici. In entrambi i casi parliamo di malnutrizione (per eccesso e per difetto)
- corrispondere a esigenze individuali, tenendo conto di caratteristiche soggettive che contemplano variazioni e riadattamenti nel tempo (più o meno breve) ossia FLESSIBILITA'
- vivere il rapporto col cibo in maniera serena e sostenibile, senza andare alla ricerca di cibi o abbinamenti miracolosi
- adottare in modo permanente uno stile di vita il più sano possibile
Eccolo qui. Sotto gli occhi di tutt* il segreto di pulcinella. Nessun cibo o metodo miracoloso. Nessuna pratica esoterica, privazioni e sofferenze, rimedi raccattati sui social dalla signora/ragazzina/personal trainer/venditore di integratori dell’ultima ora.
Una dieta per tenere a bada tutti i possibili fattori di rischio. Non un farmaco, ma una delle componenti di una visione d’insieme molto più ampia.
E poi esistono le dietoterapie, che coadiuvano terapie mediche e solo in pochi casi, a malattia conclamata, si rivelano un mezzo terapeutico fondamentale per gestire stati patologici (vedi dieta aglutinata per celiachia).
Se qualcuno vuole convincervi del contrario, o è ingenuo o è totalmente in malafede.
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