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Immagine del redattoreArianna Messina

Dieta del gruppo sanguigno

La teoria è vecchia, il primo libro fu pubblicato da D’Adamo, un naturopata=titolo inesistente, nel 1997 “Eat right 4 your type”, ma viene ripresa più tardi da un altro naturopata italiano, il dott. Mozzi, che nel 2012 pubblica un libro con qualche nozione rivisitata rispetto al primo ma il succo resta sempre lo stesso: ciascun gruppo sanguigno conterrebbe tracce genetiche di una predisposizione verso un certo tipo di alimentazione e comportamenti dei nostri antenati.

Secondo questa teoria (spoiler: indagata scientificamente e ad oggi smentita su ogni fronte) ciascun gruppo sanguigno (0, A, B, AB) avrebbe affinità per una dieta che prediliga o escluda determinati cibi o intere categorie di alimenti, nello specifico il gruppo 0 = cacciatore, A = agricoltore, B = nomade, AB = enigma…

Addirittura la teoria parte dal presupposto che il gruppo 0 sia quello, evolutivamente parlando, più antico e per questo associato agli antenati che si dedicavano alla caccia e che quindi si nutrivano prevalentemente di carne. A tal proposito osserviamo la prima scorrettezza: la genetica di popolazione non conferma in alcun modo che il gruppo 0 sia l’antenato degli altri, anzi, ci sono evidenze sul contrario ossia che i gruppi A e B siano comuni anche in altre specie di animali vertebrati e che con molta probabilità il gruppo 0 sia il risultato di una mutazione poi consolidatasi nel tempo [1]

La premessa fondamentale della dieta del gruppo sanguigno è che il sistema immunitario riconosce e accetta solo determinati alimenti mentre altri, definiti incompatibili, sono in grado di scatenare infiammazioni anche croniche.

La promessa è quella di guarire da eventuali disturbi o patologie e, ovviamente, perdere peso.

Insomma un classico che piace ai più: promettere tanto e mantenere poco.

Caratteristiche del gruppo 0: alimentazione simile a quella delle popolazioni dell’era paleolitica, dunque carne, pesce, radici, frutta, erbe spontanee. Niente cereali né latticini, insomma un regime simile alla paleodieta e per qualche verso ad una chetogenica.

Caratteristiche del gruppo A: siamo nel neolitico, quando da cacciatori e nomadi si passa ad agricoltura e civiltà più stanziali. Fondamentalmente una dieta di tipo vegetariano.

Caratteristiche del gruppo B: alimentazione praticata da popolazioni nomadi, quindi prodotti caseari e latti fermentati, carne, pesce, verdure, frutta e cereali.

Caratteristiche del gruppo AB: un misto tra gruppo A e B, cibi dannosi di entrambi i gruppi lo sono anche per il gruppo misto.

Negli anni sono state condotte diverse ricerche, tra cui una revisione sistemica del 2013 [2], che hanno indagato la validità di questo approccio alimentare col risultato che non ci sono ad oggi delle evidenze che ne confermino la validità, oltre al fatto che l’esclusione totale di alcuni alimenti dalla dieta può risultare dannosa.

Ma allora perché funziona e perché ha tanto seguito?

Perché tutte le diete funzionano. Perché tutte partono da una restrizione calorica e anche (ma non sempre, spesso no) da una correzione dello stile alimentare, quindi la riduzione di una serie di alimenti che chiunque dovrebbe ridurre fortemente nell’ottica di prevenire condizioni patologiche correlate ad una scorretta alimentazione, come bevande zuccherine, cibi altamente calorici e, di contro, un aumento del consumo di verdura e frutta. Il problema è però sempre lo stesso: quanto una dieta di un certo tipo può essere sostenibile? La dieta che funziona veramente deve essere sostenibile a vita, non deve affamare, non deve privare delle gioie del cibo e della convivialità, non deve essere un stress aggiunto ma il contrario.

Se un approccio dà risultati e ci si trova bene ok, seguitelo pure. Ma attenzione a generalizzare e, soprattutto, a spacciare per scientifici degli approcci che di scientifico e dimostrato non hanno nulla, i cui risultati positivi potrebbero essere raggiunti senza tante peripezie ma semplicemente mettendo in pratica le linee guida per una corretta e sana alimentazione.

L’attrattiva che hanno metodi come questo e tanti altri ancora più assurdi è che si presentano come la “soluzione definitiva” a tutti i mali perché individuano uno o più nemici precisi da escludere dalla dieta e allo stesso tempo forniscono una risposta semplice (e semplicistica) a fenomeni complessi come è quello che riguarda il metabolismo e tutto ciò che ha a che fare con la nutrizione: sei del gruppo 0? beh eccoti la solution, magna come nel paleolitico!

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