Il 28 marzo ricorre la giornata mondiale dell’endometriosi, una patologia cronica che in Italia affligge circa 3 mln di donne. La patologia consiste nella crescita dell’endometrio al di fuori della cavità uterina, causando uno stato infiammatorio diffuso (mestruazioni dolorose, dolore durante i rapporti sessuali, durante la minzione, affaticamento, sintomi gastrointestinali, infertilità).
Sebbene colpisca soprattutto donne in età fertile (25-35 anni) in rari casi la patologia può presentarsi anche in post-menopausa.
Solo negli ultimissimi anni si sta ponendo attenzione a questa patologia di genere, pertanto ancora adesso la diagnosi non è mai tempestiva e questo porta con sé innumerevoli disagi a chi ne soffre. Ma nonostante questo si dice fin troppo sulle eventuali strategie dietetiche da applicare in caso di diagnosi di endometriosi.
Quanto c’è di attendibile in questo senso?
In due recenti revisioni sistematiche [2,3], la più recente del 2022, emerge che la dieta possa avere un impatto positivo sulla percezione del dolore. Ma nell’ultima revisione viene comunque fortemente ribadita la necessità di indagare con ulteriori studi per confermare la validità dei risultati.
Sono stati valutati approcci dietetici differenti ed è emerso che una dieta caratterizzata da un’elevata assunzione di acidi grassi polinsaturi (PUFA), come quella Mediterranea, risulta la più efficace nel contrasto della sintomatologia dolorosa; un alto apporto di vegetali e frutta potrebbe aiutare il sistema immunitario e rispondere al danno prodotto da un eccesso di radicali liberi. Infine, alimenti come cereali integrali, legumi e verdure potrebbero risultare positivi andando a contrastare stress ossidativo, alterazioni nel metabolismo dei lipidi e anomalie epigenetiche.
Altri approcci dietetici (seppur più restrittivi) come quello a basso contenuto di FODMAP, le diete senza glutine e le diete a basso contenuto di nichel, hanno mostrato un’azione positiva sulla risposta infiammatoria e pertanto sembrano capaci di diminuire la percezione del dolore nelle donne con endometriosi, ma il numero di studi a riguardo sono veramente limitati.
Pertanto in assenza di Linee Guida ufficiali e raccomandazioni condivise su quali approcci nutrizionali adottare per ridurre l’impatto dell’endometriosi sulla qualità della vita delle donne affette, la raccomandazione è quella di seguire un’alimentazione equilibrata basata sul modello mediterraneo, associata ad un sano stile di vita da portare avanti in maniera costante e duratura nel tempo.
L’endometriosi è inserita nell’elenco delle patologie croniche e invalidanti, negli stadi clinici più avanzati (“moderato o III grado” e “grave o IV grado”) riconoscendo a queste pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo. Qui troverete tutte le info a riguardo.
Comments