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Immagine del redattoreArianna Messina

PaleoDieta

In breve: modello dietetico che prevede l’esclusione della felicità dalla vita.

Secondo i guru, sostenitori e seguaci della paleodieta, l’uomo dovrebbe nutrirsi oggi come faceva nell’era Paleozoica. E come si nutriva? Mangiando carnazza a morire, pesce, bacche, verdure e cibi grassi. Pare che più esotici e difficilmente reperibili sono questi prodotti meglio è a leggere l’elenco dei cibi consentiti.

Cosa esclude la paleodieta?

  1. Cereali (eccezion fatta per il riso ma guai ad abbondare)

  2. Solanacee (patate, peperoni, melanzane, pomodoro)

  3. latte e derivati (mai sia, le caseine!!!!)

  4. legumi (per lo stesso motivo dei cereali, perché dicono che contengono molecole infiammatorie, le lectine, ma non hanno ancora scoperto che vengono inattivate da ammollo, cottura e fermentazione, del resto vivono nel paleozoico sti’ qua…).

Sulle lectine ci torniamo dopo…

Insomma, da quel che sostengono i paleodietologi la paleodiet curerebbe (addirittura) molte patologie autoimmuni, in particolar modo se ne parla in ambito di psoriasi, dermatite atopica, artrite reumatoide, lupus.

Le linee guida della paleo (messe a punto dai sostenitori del metodo e da nessun comitato scientifico) propongono quindi di escludere diverse categorie di alimenti dalla dieta perchè ritenute nocive per la salute.

Nota: Per la scienza paleontologica queste alimentazioni non sono uniformabili ad una sola dieta poiché coinvolgevano regimi alimentari tra i più variati; la paleodieta di oggi si configura quindi come una pseudoscienza.

Ritorniamo così alle benedette lectine, che sembrano essere un cruccio per i paleoboys e le paleogirls. Le lectine sono molecole proteiche che nella pianta sembrano svolgere un ruolo di difesa contro funghi e batteri assieme ad altre attività.

Sono pericolose per l’uomo? Sono dette anche emo-agglutinine perché possono causare agglutinazione dei globuli rossi, reazione che si osserva bene in vitro. Avendo un’alta affinità per gli zuccheri, tendono a legarsi alle glicoproteine presenti sulla superficie dei globuli rossi e anche sulla superficie delle cellule intestinali inibendo l’assorbimento di altri nutrienti e provocando dei danni tissutali. Quindi si, sono potenzialmente pericolose. Ma l’ammollo e ancor più la cottura le denatura e ne riducono fortemente il rischio. I lavori che vengono citati a riprova del fatto che siano deleterie per l’uomo riportano studi su animali o, peggio ancora, in vitro e non viene mai specificato (negli studi si però, quindi vanno letti) che si tratta di estratti puri di lectine (lectine purificate) e somministrate ad alte dosi a determinare quegli effetti! Nell’uomo non è stata riscontrata nessuna correlazione tra  consumo di cereali o legumi e aumento di infiammazione intestinale o stimolazione di meccanismi autoimmuni, nessun effetto negativo per la salute, al contrario è stato confermato l’effetto protettivo nei confronti del rischio di sviluppare diabete, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro, quanto un miglior mantenimento del peso corretto nel tempo [1].

Insomma, i capi saldi del metodo paleo vanno contro qualsiasi raccomandazione e linee guida basate sulle evidenze scientifiche sull’uomo. Sarà per questo che riesce a fare così presa sulle persone, soprattutto su quelle affette da alcune malattie autoimmuni che pur di non attuare i principali e sensati accorgimenti allo stile di vita, imparando così a convivere e gestire la patologia, sono disposte ad adottare soluzioni così estreme?

Ma la cosa più interessante risulta la parte relativa all’integrazione, sempre caldamente raccomandata. Ebbene si, solo cibo direttamente dal paleolitico (sic!) ma gli integratori oh, quelli si che vanno bene e sono fondamentali. Questo viene giustificato col fatto che gli alimenti di cui ci si nutriva nel paleolitico fossero più genuini e pertanto ricchi in micronutrienti rispetto a quelli di oggi. In realtà oggi conosciamo i livelli raccomandati al di sotto e al di sopra dei quali non dovrebbero andare molti parametri, per esempio vit. D, e certamente possiamo scegliere cosa e come consumare optando per dei prodotti qualitativamente migliori per metodo di produzione, senza la necessità di imbottirci di integratori. Con la disponibilità e varietà di cibi che abbiamo oggi a disposizione le carenze sono praticamente miraggi (eccetto disfunzioni relative al malassorbimento), piuttosto dobbiamo preoccuparci di quanto mangiamo!

Dalle caverne per oggi è tutto. Bless!

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