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Immagine del redattoreArianna Messina

Sono a dieta da una settimana e ancora non vedo grandi risultati!

Non è difficile sentire chi lamenta questa cosa, e più nella vita si sono tentati approcci di vario tipo, con o senza successo, più l’aspettativa del “tutto e subito” è alta.

– Insomma, da qualche giorno sto seguendo le porzioni indicate, non sto mangiando di tutto e di più, accenno anche a fare un movimento diverso da salto sul divano, e sulla bilancia il numero non scende?! Ma allora questa dieta non serve a niente!-  —–> drop-out (rassegnazione e rinuncia)

La prima risposta che mi viene da dare a questa considerazione è una domanda in realtà: ma  lei, quanto tempo ci ha messo per accumulare tutti questi kg in più? Una settimana, 20 giorni, un mese o tre, qualche anno o 10 anni? (Beh, se si mettono su 10 kg in 7 giorni vi devo fare i miei complimentoni!)

La realtà è che i kg in più si mettono poco alla volta, non in maniera costante, magari con degli intermezzi di calo ponderale anche dovuti a restrizione calorica ma sbilanciata.

E dunque, perché questa pretesa di ottenere un risultato (spesso anche sovrastimato e lontano da un obiettivo realistico e nonostante le premesse del/la terapeuta) nell’immediato?

Forse una risposta può essere questa: ormai si è abituati/e ad avere a che fare con cose effimere, colpa di una società e di una tecnologia che corrono più di quanto noi non riusciamo a stargli dietro e che per questo può portare a sviluppare molte patologie legate soprattutto alla sfera psicologica-emotiva che poi ha ripercussioni su quella fisica. E, ovviamente, per venire incontro alle esigenze del fast, i geni del marketing, camuffati o spalleggiati spesso da famosi testimonial o peggio da sedicenti professionisti della salute,  si sono inventati la qualunque: le diete di qualsiasi tipo “perdi 7 kg in 7 giorni”, i beveroni dalle infinite proprietà dimagranti e addirittura curative, il senza glutine/lattosio/grassi/zuccheri, gli integratori che non servono a niente se non che a spendere soldi perché ormai lo sanno anche i muri che non ci sono evidenze scientifiche sulla loro efficacia e al contrario studi seri che dimostrano quanto possano attentare alla salute, fino ad arrivare alle pratiche più farlocche e trash come i cerotti da applicare sulla pianta del piede per “disintossicare” (da cosa non è dato sapere…), giusto per nominarne qualcuno.

Per questo davanti ad un piano alimentare personalizzato, che va oltre a quello che si mette nel piatto e che richiede la complicità di chi ne usufruisce nonché la costanza nel seguire le indicazioni, ci si spazientisce. Perché non è la solita “soluzione” veloce e promettente l’inverosimile, ma una soluzione che magari non darà risultati visibili subito in 7 giorni bensì in tempi più dilatati e certamente più duraturi (considerando le differenze tra soggetto e soggetto, la diversa storia del peso e quant’altro), con molteplici conseguenze positive su più aspetti della salute. Perché è il concetto di lavoro e mantenimento a lungo termine che manca o è completamente distorto.

Potrei portare decine di esempi di casi di soggetti a dieta da una vita e che sono sempre punto e a capo proprio perché seguono la logica del “o tutto e subito o niente”, e che puntualmente ripiegano sulle soluzioni “fast and easy” che se pur in apparenza sembrano funzionare in realtà arrecano più danni alla salute che altro e spesso irreparabili.

Perché, ammesso che lo scopo sia il dimagrimento, perdere peso non vuol dire dimagrire, vuol dire perdere massa; di che tipo è quella massa persa non ce lo dice la bilancia, ma la valutazione della composizione corporea (per esempio con l’ausilio dell’esame impedenziometrico- BIA), il valore e l’efficienza del metabolismo basale e le facoltà energetiche e cognitive del soggetto: stanchezza, libido, attenzione, forza fisica, qualità del sonno.

Il segreto non sta nel rinunciare alla qualunque privandosi dei piaceri del cibo e della convivialità per un tempo limitato, bensì nella misura opportuna che si adotta di volta in volta per mantenere un equilibrio che sia giusto per la propria persona. Stressare tanto il corpo, anche con l’eccesso di esercizio fisico, ha delle conseguenze devastanti sul metabolismo e sul quadro ormonale: dalla mancata assunzione di nutrienti importanti, alla debilitazione dei muscoli, alla compromissione del sistema immunitario, fino alla perdita di autostima e aumento dell’insoddisfazione.

Quindi, volontà e pazienza anzitutto. Obiettivi realistici e duraturi soprattutto. Tempistica: quella che serve per arrivare ad ottenere risultati ottimali tutelando e migliorando la propria salute psico-fisica.

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